L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere sé stessi.
Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé.
Se odiamo qualcuno, è perché nella sua effige odiamo qualcosa che è in noi. Quello che non è in noi non riesce a eccitarci.
Soltanto il pensiero vissuto ha valore.
Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno: cercare sé stessi, consolidarsi in sé, procedere a tentativi per la propria via ovunque essa conduca.
Noi possiamo reciprocamente intenderci, ma quanto a interpretarci, ciascuno lo può solo per sé stesso.
Se temiamo qualcuno, ne consegue che riconosciamo a costui un potere su di noi.
Nessuno sogna di ciò che non lo riguarda.
La vita di ogni uomo è una via verso sé stesso, il tentativo di una via, l’accenno di un sentiero.

(foto di Maria Cutugno )